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Diagnosi di Asperger da adulti: è possibile? Le tappe da seguire e la nostra storia

Scoprirsi Asperger da adulti è molto più facile di quanto si pensi. Vi raccontiamo la nostra storia, vi diamo qualche informazione sui test e sul percorso diagnostico!

Simone occhiali storti e Ilaria


Per molti anni della nostra vita ci eravamo chiesti cosa non andasse in noi e perché fossimo così differenti nonostante apparissimo “come gli altri”. Costantemente eravamo alla ricerca di qualcuno che ci somigliasse.
I giorni venivano scanditi da difficoltà sociali, dal non sentirsi compresi, da una costante stanchezza mentale. Ci era incomprensibile quella sensibilità eccessiva a emozioni, odori, suoni, sapori, quel continuo barcollare e quella incapacità di trovare il nostro “posto” nel mondo, anche in età adulta.
L’unico modo per sopravvivere alla giungla quotidiana era indossare maschere o adottare comportamenti camaleontici, pagando il tutto a un prezzo davvero troppo alto.

La diagnosi per noi è arrivata a 31 anni (Simone) e a 33 (Ilaria) e la scoperta della parola Asperger è avvenuta per caso.
Per Ilaria in seguito alla diagnosi di una persona a lei vicina. Cercando di comprenderla ha scoperto se stessa!
Simone invece è incappato nella Sindrome dopo un percorso di ricerca interiore. Questa voglia di comprendere meglio se stesso l’ha condotto a fare ricerche su internet e passando da un link all’altro ha avuto l’illuminazione.
Per entrambi la sorpresa del riconoscersi in tutte le caratteristiche ha portato a volerne sapere di più, a leggere libri, a confrontarsi su forum come quello di Spazio Asperger (www.spazioasperger.it), a seguire gruppi e pagine Facebook, a ripercorre la propria vita, a rendersi conto che non si è gli unici in famiglia e a iniziare a far dipanare la matassa.

Asperger Syndrome illustration


Cosa fare se si pensa di essere Asperger?

Se, come successo a noi, la voglia di avere delle risposte vi toglie il sonno e cercare informazioni è il vostro pensiero fisso, potete iniziare a fare qualche test online.
Test come l’AQ (Autism Quotient) o il RAADS-R possono darvi una prima idea, fare un po’ di chiarezza, infondervi il coraggio per cercare una diagnosi, sia chiaro NON HANNO ALCUN valore diagnostico se auto somministrati.
Un elenco nutrito di test si trova su NeuroscapeS, sito creato da David Vagni e Spazio Asperger oppure potete eseguire il famoso “Aspie Quiz” digitando il suo nome su Google e cliccando sul sito www.rdos.net/it.
A questo punto, per confermare i vostri sospetti, per capire meglio voi stessi e cercare di mettere insieme i pezzi del puzzle, non dovete far altro che contattare un professionista che vi guidi nel percorso diagnostico.
Nelle nostre FAQ troverete un elenco di psicologi/psichiatri/neuropsichiatri suddivisi per regione e città, vi basterà contattare quello più vicino a voi.
È davvero importante che il professionista sia esperto di Spettro Autistico a tutto tondo.
Nonostante negli ultimi anni la situazione stia migliorando, alcuni ancora ignorano la nostra presenza, per cui meglio una scelta oculata per evitare perdite di tempo o umiliazioni come è capitato anche a noi.
Il percorso di diagnosi prevede solitamente la somministrazione di diversi test e una serie di colloqui riguardanti presente e passato. Si può scegliere tra privato e pubblico (tramite SSN, Servizio Sanitario Nazionale).


La scoperta di essere Asperger rappresenta un viaggio impagabile. Una sensazione di leggerezza incredibile vi pervaderà, troverete risposte a tante domande e non mancherà la voglia di mostrarvi come siete realmente.
Con questo non vogliamo dirvi sia facile, anzi, rivalutare un’intera vita e far cadere le maschere potrebbe essere anche un percorso doloroso e faticoso, per cui un aiuto è caldamente raccomandato.
Potrebbe anche capitare che non tutte le persone a voi vicine comprendano questa vostra “ricerca”, familiari compresi. Alcuni potrebbero dirvi che “sono fisse”, che i medici vi hanno truffato o che non siete autistici e avete solo scuse. Altri potrebbero allontanarsi vedendo il vostro vero volto o perché spaventati dalla parola “Autismo”.
Noi vi diciamo di non demordere e non avere alcuna paura di essere voi stessi.

Per dubbi o se volete raccontarci la vostra storia potete scriverci tramite l'apposito modulo nella pagina FAQ & Contatti!